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Il futuro della sanità valdostana: votato il Piano regionale per la salute e il benessere sociale 2022-2025

Il dibattito sul Piano regionale per la salute e il benessere sociale 2022-2025, svoltosi nel Consiglio del 20 giugno 2023, ha evidenziato un nuovo corso per la sanità valdostana. Il gruppo dell’Union Valdôtaine ha sottolineato l’importanza di questo Piano per il futuro della sanità Valdostana.

Il Consigliere Lavevaz ha messo in luce come il Piano sia stato elaborato in un momento critico per la sanità, durante la pandemia, eppure con lo sguardo rivolto al futuro. Ha sottolineato l’importanza di trovare soluzioni innovative che valorizzino le specificità della regione, e che possano rispondere alle esigenze dei cittadini, mettendoli al centro delle decisioni.

Il lavoro di Barmasse, ex Assessore, è stato fondamentale nella stesura di un documento così completo e innovativo.

Il Consigliere dell’UV Erik Lavevaz ha ricordato che «questo Piano è stato scritto in trincea, durante il Covid, con lo sforzo di immaginare la situazione in tempo di pace e di ripresa. La sanità, già prima della pandemia, si trovava in grande difficoltà sia a livello locale che nazionale. La crisi dei medici specialisti e degli infermieri ha origini lontane: le percentuali dei contratti non assegnati sono inquietanti, ma questo problema, in un contesto così piccolo come il nostro, diventa enorme. In questi due anni e mezzo, la sanità è stata al centro della politica valdostana, non solo a causa del Covid, ma per una precisa scelta politica. Sono stati presi contatti con le università italiane per creare un circolo virtuoso di attrattività, così come abbiamo cercato di sostenere le collaborazioni per le lauree infermieristiche. È vero che ci sono state delle non scelte da parte della politica, ma è altrettanto vero che, ad esempio, sull’ospedale la scelta è stata netta – e abbiamo anche perso un pezzo della maggioranza – perché avevamo la responsabilità politica di decidere, anche per riorganizzare tutto il nostro sistema ospedaliero. A chi dice che non utilizziamo appieno le nostre prerogative, rispondo che se non lo facessimo, oggi avremmo poco di più che un poliambulatorio in Valle d’Aosta e dovremmo organizzare i trasporti per portare i pazienti a curarsi fuori Valle. I nostri piccoli numeri non ci rendono giustizia, però non credo che sia tutto alla rovina, anzi credo che la sanità valdostana sia tutt’altro che un brutto anatroccolo. Questo Piano contiene degli aspetti innovativi e per certi versi rivoluzionari: non è un libro dei sogni, è un documento fatto con competenza e preparazione e qui mi sento di ringraziare l’ex Assessore Barmasse.»

Il Consigliere Roberto Barmasse ha evidenziato che «il ruolo principale dell’Assessorato non deve essere quello della gestione sanitaria, che spetta all’azienda USL, ma quello di programmazione. Questo è stato il principio che ha ispirato la stesura del documento con cui si è voluta descrivere una proposta di sviluppo a medio-lungo termine del sistema dei servizi sociali e sanitari nella nostra regione (che manca da 10 anni) e non di immaginare degli interventi finalizzati unicamente a risolvere problemi contingenti. Questi vanno certamente affrontati ma con altri strumenti amministrativi. Prima della sua approvazione in Giunta, il documento è stato presentato alla direzione strategica, medica e di presidio territoriale dell’AUSL e agli enti locali. È stato ampiamente condiviso con gli addetti ai lavori, con i principali portatori di interesse e con tutti i cittadini attraverso la piattaforma di consultazione pubblica online con la possibilità di intervenire e inviare contributi. Sono stati accolti i suggerimenti che contenevano istanze coerenti con il livello di programmazione del Piano, mentre non abbiamo ritenuto corretto inserire quei contenuti che si riferivano a rivendicazione di carattere contrattuale o sindacale che potranno essere oggetto di accordi successivi. L’elemento qualificante di questo documento è la riorganizzazione dei servizi territoriali in un’ottica socio-sanitaria integrata, che mette al centro il cittadino. I valdostani hanno diritto a ricevere tutti i servizi, declinati attraverso i Livelli essenziali delle politiche sociali: alcuni sono già presenti sul nostro territorio e necessitano soltanto di un potenziamento, altri invece di una nuova ideazione. Auspico che, questo Piano, che è rimasto all’esame della Commissione per un anno e mezzo, venga oggi approvato. I bisogni dei nostri cittadini non possono attendere ulteriormente i tempi della politica.»

Al centro del Piano c’è la volontà di riorganizzare i servizi territoriali in un’ottica socio-sanitaria integrata, puntando sulle persone e sulle loro esigenze. Questo significa anche rivedere e potenziare alcuni servizi già esistenti e ideare soluzioni completamente nuove per rispondere al meglio ai bisogni dei cittadini.

Un altro punto chiave è la questione della carenza di personale sanitario. Lavevaz ha evidenziato come la Valle d’Aosta stia affrontando questo problema, non solo formando nuovi professionisti ma anche cercando di trattenere quelli già formati, evitando la fuga di cervelli verso regioni con offerte salariali più allettanti.

«Il percorso per arrivare al documento finale presentato in Aula ha delle caratteristiche di condivisione molto importanti che dimostrano attenzione alle necessità di raccogliere le indicazioni degli addetti ai lavori, avvenuta attraverso il recepimento di molte suggestioni presentate attraverso la piattaforma informatica aperta alla popolazione – ha osservato il Presidente della Regione, Renzo Testolin – Questo documento deve essere inteso come una sorta di « piano regolatore » che declina le situazioni su cui si dovrà intervenire puntualmente, compatibilmente alle risorse finanziarie a disposizione e in funzione delle priorità stabilite. Abbiamo dato grande attenzione alla territorialità e alla prossimità che fanno parte del percorso di decongestionamento dell’unico ospedale valdostano, non nell’intento di creare nuove strutture, ma cercando di ottimizzare quelle che il nostro territorio ha saputo produrre nel tempo, valorizzando anche la presenza di specialisti nel campo medico e sociale. Il principio guida è stato quello di potenziare la vicinanza agli utenti e di rendere il servizio il più accessibile possibile. I temi di attuazione devono essere in linea con la possibilità di fornire tutti i servizi in modo di arrivare ai risultati attesi. Il settore socio-sanitario ha sempre più bisogno di attenzione, di cura del dettaglio che si è sviluppata nel suo insieme all’interno di questo documento. Abbiamo realizzato un Piano molto attento che vuole dare le risposte nella maniera più trasversale possibile mettendo al centro le necessità della popolazione. Presentiamo un Piano ambizioso e puntuale, necessario per programmare il lavoro dei prossimi anni, dando una risposta di cambiament0 e di inversione di rotta rispetto alle criticità riscontrate non solo a livello regionale ma anche nazionale e internazionale. I problemi di carenza del personale, che oggi riscontriamo, sono figli di una crisi generalizzata e diffusa. Bisogna lavorare coerentemente con le nostre possibilità per essere sempre più attrattivi verso le professionalità in arrivo dall’esterno. L’attuazione di questo Piano è ormai improrogabile.»

In conclusione, il Piano regionale per la salute e il benessere sociale 2022-2025 rappresenta un passo avanti per la sanità valdostana. Se attuato correttamente, potrebbe portare a miglioramenti significativi nella qualità dei servizi offerti ai cittadini e nella gestione delle risorse. La Valle d’Aosta ha l’opportunità di diventare un modello di eccellenza nel campo della sanità, e il Piano potrebbe essere la chiave per raggiungere questo obiettivo.

Il Piano per la salute e il benessere sociale 2022-2025, dopo tre giorni di Consiglio Regionale, è stato approvato con 9 voti a favore da UV, AV-VdAU, FP-PD, PlA, SA e 16 astensioni da Lega VdA, PCP FI e GM.

Il Capogruppo Aurelio Marguerettaz in dichiarazione di voto ha sottolineato come «c’è stato un confronto importante in questi giorni: tutti gli argomenti erano meritevoli e abbiamo messo a fattor comune dei problemi reali. Questo Piano è un punto di partenza e faccio un plauso alla Giunta perché ha un’assunzione di responsabilità incredibile. Nelle 270 pagine di questo documento c’è più del buono che del cattivo e questo punto di partenza è uno stimolo per tutti noi per cercare di lavorare per dare un servizio a tutta la nostra comunità.»

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