Nouvelles de la Chambre des Députés

Le discours marquant de Manes au Congrès de l’Union Valdôtaine

« Cher Président, chères amies et chers amis, je voudrais remercier le mouvement de me donner l’occasion de vous saluer cordialement.  Si vous le permettez, avant d’entrer dans le sujet qui nous tient tous à cœur et dont nous devons parler aujourd’hui, je voudrais profiter de cette occasion pour vous remercier, parce que c’est la première fois depuis les élections politiques de l’année passée que j’ai la possibilité de vous avoir tous en face de moi.

Je tiens  donc à vous dire merci, merci pour ce que vous, ainsi que le mouvement, avez fait pour me donner la possibilité d’être le représentant de la Vallée d’Aoste  à Rome.

Mais aujourd’hui, nous sommes réunis pour aborder une question qui est à l’ordre du jour depuis plusieurs années. Je crois, je suis convaincu, que de nombreux Valdôtains et Valdôtaines considèrent cette question  comme une priorité: travailler  pour un mouvement, notre Union Valdôtaine, pour qu’elle soit forte  forte et bien ancrée dans nos territoires.

Une Union Valdôtaine  qui  soit un point de répère, donc, non seulement en termes de politique, non seulement en termes d’action incisive dans nos territoires, mais surtout une Union Valdôtaine qui soit à nouveau, enfin, le phare de la politique locale.

Le seul point de référence clair et indélébile pour protéger nos prérogatives statutaires, notre autonomie, qui puisse devenir un gage de stabilité administrative et politique. 

Cette stabilité qui fait défaut depuis trop longtemps et dont le manque est identifié par une certaine politique  dans la loi électorale, oubliant toutefois que parmi les vraies raisons il y a aussi des personnalismes, de la malhonnêteté intellectuelle et un affrontement idéologique sans précédent.

Par conséquent, il faut une UV forte, un seul mouvement autonomiste.

Ce résultat, pourtant, ne peut être obtenu que par un passage clair, sans tergiverser, par un moment de regroupement, par un moment de réunification, par la prise de conscience – et cela doit être clair pour tout le monde, même pour ceux qui ont encore quelques doutes – que la seule chance pour cette Région de contrer certaines dérives nationalistes qui sont déjà évidentes, est d’avoir un front autonomiste unique et uni, une seule force politique autonomiste qui puisse, d’une certaine manière, soutenir la confrontation politique. Je ne veux pas utiliser délibérément le terme « confrontation », parce que je crois que dans notre politique régionale, nous devons éviter de souligner les différences idéologiques avec d’autres forces politiques de manière populiste, précisément parce que nous devons absolument éviter d’être entraînés dans le climat honteux qui règne actuellement à Rome, où le débat idéologique a atteint des niveaux absolument inquiétants. 

Il n’y a pas de dialogue, l’affrontement idéologique est excessif, parce qu’il est toujours et uniquement destiné à l’électorat, toujours et uniquement au profit des médias, de nos journaux, des chaînes de télévision. Je crois donc vraiment que cette dialectique politique ne mènera nulle part et que nous, ici dans la vallée, nous ne devons pas tomber dans la même erreur, parce que les Valdôtains, les Valdôtaines, les Unionistes, nos sections sont fatigués des divisions et des affrontements stériles, pour eux-mêmes ou plutôt de la dialectique ad personam. 

Cela s’est déjà produit trop souvent dans le passé même chez nous, comme nous tous le savons, et il n’a mené à rien.

Il est donc nécessaire de s’engager dans cette voie, de s’engager ensemble sans aucun doute, de s’engager clairement et sans ambiguïté.

Nous devons être conscients que nous vivons un moment extrêmement compliqué tant au niveau national et international qu’au niveau de notre Région.

Mais je dois être clair et nous devons nous le dire, nous devons aussi être intellectuellement honnêtes, nous devons être sérieux, il ne faut pas se leurrer… peut-être avons-nous fait des erreurs, dans certains choix faits dans le passé, nous avons aussi fait des erreurs stratégiques, mais je crois que la grande majorité d’entre nous ou de ceux qui ont eu et qui ont des responsabilités politiques, administratives et gouvernementales l’ont fait avec honnêteté intellectuelle….

Tutto cambia, un movimento continuo.

Per questo, partendo da me, propongo una riflessione: qui, in questa Sala,

chi ha avuto la possibilità di ricoprire, o che sta ricoprendo un ruolo politico e amministrativo, come il sottoscritto ad esempio, come tanti altri che sono seduti qui oggi, siamo così convinti di essere la migliore rappresentazione, la migliore soluzione per ricoprire questo o quel ruolo politico e amministrativo in questo momento? Mettersi in discussione è importante, esattamente quanto lo è tornare sui propri passi per migliorare.

IO vedete, lo dico molto chiaramente riconosco molto bene i miei limiti e sono fortemente convinto che se non fossero successi dei fatti estremamente gravi, importanti, a partire da un certo periodo storico non così lontano, se non ci fossero state certe inchieste da parte di diverse procure civili, penali e contabili, inchieste che in alcuni casi si sono rilevate in gran parte senza fondamento per le persone e gli amici coinvolti, inchieste e fatti che hanno  rovinato la vita personale, amministrativa e politica di una parte di classe politica e dirigenziale.

Se non ci fosse stata la pandemia, portando con se una crisi identitaria, sociale e di valori,  ma allo stesso tempo, proprio la Pandemia, ha evidenziato ai valdostani come, combattere insieme e fare squadra sia la soluzione migliore per superare le difficoltà, lo ha fatto tramite la forza di questa regione: i comuni, Il territorio, con i suoi amministratori e sindaci, con il rapporto stretto e collaborativo con l’amministrazione regionale, la forza dei rapporti umani, dei valdostani che trovano la loro voce tramite i fatti e atti concreti.

VOI  non penserete mica che il sottoscritto avrebbe potuto permettersi di essere scelto come candidato alle politiche dell’anno passato, non crederete mica che il sottoscritto avrebbe avuto una possibilità di proseguire la sua attività amministrativa e politica oltre il ruolo di Sindaco? e parlo di me… ma guardo la platea e credo che tanti di voi nel vostro cuore non possiate che darmi ragione… e questo lo dico perché è necessario quando si fanno dei percorsi politici complessi avere il coraggio anche di ammettere gli errori fatti e bisogna avere anche il coraggio di ammettere che non si è eterni politicamente e ad ogni condizione e che nessuno di noi può considerarsi il migliore o immaginare di  avere le soluzioni migliori. E questo vale per tutti, per noi unionisti e per tutti gli altri.

L’umiltà in politica deve essere considerata un pregio e non un difetto. E’ l’arroganza, la supponenza il vero tarlo. Finiamo di parlarci sempre sopra, finiamo di cantarcela e suonarcela sempre all’interno di una campana di cristallo perché fuori dall’universo degli addetti ai lavori, c’è un altro mondo quello reale, persone che si aspettano dalla politica solo risposte.

Persone, ognuna con le proprie idee e sensibilità, che devono rispettare, attenzione questo è fondamentale, devono rispettare sempre gli altri e le loro idee, perché se no succede quello che purtroppo la Valle d’Aosta subisce da troppo tempo, che il nostro movimento ha subito per troppo tempo e  che è il cosiddetto “fuoco amico”,  che ha causato e causa la rottura dei rapporti personali ed il crollo del pensiero politico, tutti quegli aspetti negativi che purtroppo hanno segnato gli ultimi 15 anni più o meno, della vita politica della nostra regione, con persone del nostro movimento fuoriusciti a più riprese, con la creazione di un’infinità di piccoli identità politiche che partono tutte in maniera positiva sia dal punto di vista degli ideali, dei programmi politici, degli obiettivi e delle strategie, ma che col passare del tempo perdono quella valenza originaria per poi diventare spesso volentieri, e qui mi auguro che nessuno si offenda, dei comitati elettorali personali.

Necessario quindi cambiare rotta ed è obbligatorio tentare di ritornare a un’unica forza autonomista in grado di reggere il confronto politico con le altre forze nazionali è necessario e lo dobbiamo, secondo me, innanzitutto a chi ci ha preceduto e soprattutto lo dobbiamo ai nostri giovani che rappresentano il presente e non il futuro…troppo comodo parlare di futuro…i giovani vanno valorizzati ora e subito, e lo dobbiamo soprattutto a noi tutti lo dobbiamo fare però in maniera da non ledere la dignità di nessuno,

Perchè vedete il vero problema nelle discussioni che si fanno, forse di più sul territorio che in queste occasioni: all’uscita della messa nella piazza della chiesa, davanti al Comune, per strada, davanti a un buon bicchiere di vino sono sempre le stesse… e ma perché noi dobbiamo riprenderci gente che se ne è andata, che ci ha insultato e noi e noi che abbiamo mantenuto la nostra fede politica, noi che abbiamo mantenuto vivo il nostro movimento, abbiamo pagato la cotisation ogni anno, gli amministratori il pourcentage in maniera regolare, puntuale, per quale motivo dobbiamo riprenderci queste persone?

IO credo che lo dobbiamo fare perché quello che abbiamo visto fino ad oggi non è bello, credo che lo dobbiamo fare perché l’UV rappresenta la storia della Vda nel bene e nel male, perché l’UV non è solo un soggetto politico, ma soprattutto è un movimento territoriale, è la gente, è la Valdostanità, rappresenta la Valle d’Aosta, lo dobbiamo fare perchè sono convinto che l’UV rimane l’unico baluardo a difendere le nostre prerogative.

Un movimento di raccolta come il nostro è la migliore risposta a una società che si divide sempre più. l’UV è la migliore risposta, raccogliamo di fatto i più diversi punti di vista i più diversi interessi e le più diverse visioni. Uniti possiamo riuscirci meglio, dobbiamo riuscirci meglio, confrontarci e discuterne insieme e trovare le migliori soluzioni a vantaggio di tutti. A vantaggio dei Valdostani .

Alla fine, riuscire a venire incontro a chi ne ha più bisogno e secondo me dobbiamo  veramente riuscirci e questo è l’obiettivo che noi attraverso la grande, unica UV dobbiamo raggiungere perché solo un movimento forte potrà contrapporsi a quello che è il potere centrale dello Stato perché vedete diciamocelo fuori dai denti in maniera chiara, innegabile della Valle d’Aosta di questa Regione a Roma in senso generale, non gliene può fregare niente a nessuno deve essere chiaro a tutti, ma con Roma, con Roma dobbiamo però interfacciarci, dobbiamo dialogare… per troppo tempo forse abbiamo dimenticato come si creano stabili rapporti e interrelazioni.

Dobbiamo probabilmente lavorare di più in questo senso però deve essere anche chiaro e dirlo a voi tutti che francamente, per quello che ho potuto comprendere in un anno di lavoro, vi garantisco che sarebbe opportuno davanti all’entrata di Montecitorio, sul selciato, sulle pietre che ci fosse incisa, scalpellata la scritta NI DROITE NI GAUCHE .

UNA ASSOLUTA VERITA’

Serve un’unica forza autonomista, un’unica UV forte e coesa, la frammentazione non premia, basta vedere i risultati elettorali in Sud Tirol, ma questa transizione politica, deve essere fatta. Qui oggi nessuno di noi firma una cambiale in bianco. La validità e l’onestà dei soggetti interessati dal progetto la si vedrà concretamente in maniera chiara nel momento della strategia politica che definiremo per le elezioni europee di giugno 2024 e nel fare la lista per le regionali del 2025 ma questa è un’altra storia. NOI TUTTI ORA CI DOBBIAMO CREDERE E LAVORARCI TUTTI INSIEME.

E se non ci sarà correttezza e onestà intellettuale, saranno altri a dire No , non Noi.

L’UV del domani ha bisogno di padri e madri putative, ha bisogno di nuovo di due e ripeto due figure verticistiche del ns movimento : un segretario politico-amministrativo che curi il territorio e le sezioni in maniera ottimale e continua, ha bisogno di un saggio, di un presidente che sia un riferimento, il garante delle nostre prerogative statutarie, della nostra storia e cultura.

Le nostre sezioni, i nostri presidenti di sezione, i nostri amministratori e sindaci, i nostri giovani devono sempre più essere valorizzati e non solo a parole ma con i fatti. Dobbiamo fare in modo che chi avrà l’onere di guidare il movimento lo possa fare a tempo pieno e giustamente remunerato, basta populismi.

L’UV ha bisogno di serenità, trasparenza, amicizia e correttezza, ha bisogno che chi ci guiderà in futuro possa farlo serenamente ed in libertà.

ORA BASTA DIVISIONI, ORA E’ IL MOMENTO DEL DIALOGO E DELLE CONDIVISIONI, MA ATTENZIONE IN QUESTA FASE NON DOBBIAMO DIMENTICARE NESSUNO. L’UV SIAMO NOI L’UV E’ LA NOSTRA VALLE, E SOPRATTUTTO L’UNION MERITA RISPETTO DA NOI TUTTI MA SOPRATTUTTO DAGLI ALTRI, AMICI O AVVERSARI CHE SIANO ».

Franco Manes

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