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Legge Bilancio 2021, Lanièce chiede più considerazione per la Valle d’Aosta.

Una manovra per il 2021 da 40 miliardi. La legge di Bilancio è stata approvata oggi in via definitiva in Senato ma senza la possibilità da parte dei senatori di cambiare il testo. Un fatto questo contestato dal nostro senatore Albert Lanièce che ha sottolineato nel suo intervento, come gruppo per l’autonomie, la partecipazione al voto per un senso di responsabilità, infatti, ogni modifica al testo avrebbe riportato il provvedimento alla Camera e di conseguenza la mancata approvazione della legge di Bilancio entro il 31 dicembre facendo scattare così l’esercizio provvisorio. La legge di bilancio deve essere chiusa entro la fine dell’anno per entrare in vigore il 1 gennaio 2021.

Di seguito il video e il testo integrale dell’intervento.

« Bilancio 2021, come Gruppo per le Autonomie assicuriamo responsabilità per evitare l’esercizio provvisorio, ma ci vuole più considerazione per la Valle d’Aosta e le regioni alpine. Idroelettrico, infrastrutture, turismo, lavoro e soprattutto rispetto per le genti di Montagna.

La discussione del DDL sul Bilancio dello Stato del 2021 è per me l’occasione di fare alcune considerazioni generali, focalizzandomi sul territorio che rappresento, la Valle d’Aosta, e più in generale sulle politiche della Montagna. Innanzitutto sono consapevole che si tratta di una manovra finanziaria quasi “in tempore belli”, in tempo di guerra, visto il difficilissimo contesto pandemico che viviamo. E in questo senso anche il nostro Gruppo delle Autonomie è consapevole che, nonostante consideriamo estremamente negativo non poter fare alcuna modifica al testo della Camera, lo spettro di un esercizio provvisorio dello Stato ci pone di fronte a una scelta di responsabilità verso il Paese. In riferimento alle necessità delle nostre comunità alpine, avrei voluto porre dei temi per migliorare questa manovra. Ad esempio, la valorizzazione di tutto il settore idroelettrico, e in particolare della CVA, proponendone l’esclusione dall’applicazione della Legge Madia per permettere una manovrabilità sul mercato. Analogamente, la disapplicazione della Madia agli impianti a fune partecipazione pubblica, per salvarne le sorti in questa grossa crisi. Il potenziamento della nostra rete ferroviaria, proponendo la riscoperta dell’ambizioso progetto della Torino-Aosta-Martigny-Losanna, che darebbe un respiro internazionale all’intero Paese; soluzioni alle criticità rispetto alle manutenzioni dei Tunnel del Gran San Bernardo e del Monte Bianco; il miglior funzionamento, in agricoltura, dell’AGEA rispetto ai pagamenti delle misure alle nostre aziende agricole; interventi per risollevare il commercio, il turismo, l’artigianato e le partite IVA da obblighi fiscali in questo difficile momento; un sostegno al mondo della scuola e dell’università e, naturalmente, alla sanità. Inoltre, il mio auspicio che lo sconto previsto per le Regioni a Statuto speciale (per la Valle d’Aosta si parla di 3,2 milioni di euro) nel 2021 sulla compartecipazione al risanamento dello Stato sia rivisto un deciso aumento durante il prossimo anno.

Per concludere vorrei sottolineare quanto mi abbia fatto male sentire autorevoli politici nazionali e testate giornalistiche considerare il mondo degli sport invernali come semplice divertimento e, peggio ancora, venire rimproverati di non pensare abbastanza ai nostri morti per Covid e ai nostri ammalati: sono indignato!

Noi valdostani siamo un esempio di come ci siamo presi carico dei nostri anziani e delle persone più deboli. Tutto il settore del turismo invernale rappresenta uno dei pilastri della nostra economia e il sostentamento per migliaia di famiglie. Il ritardo di un mese con il quale il CTS ha risposto alla bozza di protocollo sanitario delle Regioni sulla ripresa degli sport invernali dimostra un’ulteriore mancanza di rispetto.

Quindi, signor Presidente, come Senatore della Valle d’Aosta e rappresentante dell’Alta Montagna sono a sollecitare più collaborazione e lealtà. Quella lealtà che la Valle d’Aosta ha avuto in questi anni, garantendo allo Stato un contributo alla finanza pubblica ben più alto, dovuto all’applicazione del metodo SIOPE che abbiamo sempre contestato rispetto alle nostre possibilità economiche. Noi, in un periodo dove bisogna muoversi con difficile equilibrio tra tutela della salute e diritto al lavoro, da gente di montagna, con passo lento e costante, andiamo avanti con dignità come abbiamo fatto per secoli, ma chiediamo più rispetto e considerazione ».

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