Il deputato Franco Manes ha ottenuto l’approvazione, mercoledì 18 settembre, di un ordine del giorno riformulato che mira a garantire una maggiore sicurezza per il personale sanitario. A seguito dei gravi episodi di cronaca recentemente emersi, Manes ha ritenuto necessario impegnare il Governo a valutare l’opportunità di adottare misure volte ad aumentare la sicurezza del personale sanitario che opera negli ospedali anche prevedendo l’incremento sul territorio nazionale del numero di presidi fissi dei posti di polizia nelle strutture ospedaliere. Manes evidenzia: “È urgente rafforzare i controlli e tutelare chi lavora in prima linea. Per questo, l’aumento dei posti di polizia negli ospedali è una misura fondamentale che deve essere estesa su scala nazionale.” Inoltre, l’ordine del giorno impegna il Governo ad avviare la verifica dei risultati ottenuti in merito al numero degli episodi di violenza contro gli operatori sanitari per quanto concerne l’incremento già attuato dei posti di polizia negli ospedali. “La verifica dei risultati – conclude Manes- è altrettanto importante per comprendere l’efficacia delle misure adottate fino ad oggi e per migliorarle laddove necessario.”
Approvata all’unanimità la Giornata degli Internati Italiani nei campi di concentramento tedeschi
Giovedì 19 settembre, Franco Manes ha espresso il proprio voto favorevole alla proposta di legge per l’istituzione della « Giornata degli internati italiani nei campi di concentramento tedeschi durante la Seconda Guerra Mondiale ». L’aula della Camera dei Deputati ha approvato all’unanimità la proposta, con 256 voti favorevoli e nessun contrario.
Manes, nel suo intervento, ha sottolineato l’importanza storica di questa iniziativa: “Finalmente si dà la giusta visibilità ad una delle pagine più tragiche e meno conosciute della nostra storia: quella degli internati militari italiani che, dopo l’8 settembre 1943, ebbero il coraggio di dire no al regime nazista e fascista, pagando con la deportazione nei lager.” Il deputato ha inoltre ricordato il contributo della Valle d’Aosta: “Anche la mia regione, la Valle d’Aosta, ha partecipato alla resistenza antifascista. Circa 1500 valdostani furono internati e un centinaio di loro non fece mai più ritorno.”
Nel suo intervento, Manes ha concluso evidenziando il significato di questa giornata: “Non si tratta solo di un doveroso riconoscimento, ma di un messaggio ai giovani, affinché conoscano questa resistenza senza armi, un elemento fondante della lotta contro il nazifascismo.”