Oggi, 2 giugno 2021, festeggiamo l’evento che sancì la nascita della Repubblica e di fatto marcò il primo significativo passo verso la parità di genere, quando, per la prima volta, le donne ebbero diritto di voto.
Abbiamo da poco celebrato il settantacinquesimo anniversario della prima seduta del Consiglio del CLN, avvenuta il 10 gennaio 1946: la professoressa Maria Ida Viglino, che presto si sarebbe affermata quale figura tra le più autorevoli della politica valdostana, era uno dei 25 componenti, ma ancora non aveva diritto di voto!
In questi giorni, rispondendo a dei bambini che lo intervistavano, il Presidente Mattarella ha ricordato che «le Istituzioni in fondo siamo noi stessi, ed esse riflettono quanto – noi – siamo stati capaci di fare per il bene comune.»
Se le Istituzioni sono deputate a testimoniare sentimenti e cultura di un popolo, che sono valori che mutano nel corso della storia, le leggi sono lo strumento attraverso il quale dare loro significato e concretezza.
Dal 1946 a oggi sono stati percorsi molti passi sulla strada che porta a una piena parità tra uomo e donna, ma fino a quando sarà ritenuta necessaria una legge per riconoscere le quote rosa saremo distanti da tale traguardo.
Le leggi sono uno dei cardini della democrazia, ma senza una crescita sociale, culturale e umana, una maturazione e una consapevolezza di noi cittadini, esse rischiano di essere percepite come fredde, distanti parole.
A questo riguardo, riteniamo utile citare l’emblematico documento presentato nel 1978 da l’Entraide des femmes valdôtaines in avenue des Maquisards:
«Ne vous en préoccupez pas, messieurs! Oh! Non. Vous auriez tort. Ce n’est pas pour autant que nous négligerons ni notre maison, ni nos enfants et rassurez-vous: nous aurons toujours un petit faible pour les recettes de cuisine, avec votre aide, naturellement. Mais nous voulons nous aussi, qui représentons plus de la moitié de l’électorat, donner notre apport et assumer nos responsabilités dans le présent et le futur social, humain, économique et politique de notre Vallée. C’est idiot et lâche « au non plus » de se plaindre que le logis s’écroule, n’ayant jamais rien fait pour le consolider. Nous mettons donc les mains à la pâte et, le dernier jour de chaque mois, nous nous retrouverons pour signaler, discuter, suggérer des idées, et solutionner les difficultés politiques et sociales du Val d’Aoste. Mais aussi celles de nos enfants, nos maris et frères et sœurs, car toute question regardant la société dans laquelle nous vivons, nous touche de près.»
Lo spirito di questo appello, dal sapore di una sfida contiene un messaggio che è stato – anche se lentamente – recepito dalla nostra comunità e oggi numerose donne ricoprono incarichi prestigiosi al pari degli uomini, non grazie a una norma, ma per la loro sensibilità, intelligenza, competenza e autorevolezza, unanimemente riconosciute.
Il Gruppo Consigliare dell’Union Valdôtaine