La Giunta Regionale, nei prossimi giorni, delibererà un ricorso alla corte costituzionale in merito al conflitto di attribuzione generato dalla pronunzia assunta con la sentenza di appello della Corte dei Conti 350/2021. Così è stato deciso a conclusione dei lavori del Consiglio Regionale straordinario tenutosi mercoledì 15 settembre, con l’approvazione di una mozione per la tutela delle prerogative costituzionali e funzioni dell’Assemblea e dei Consiglieri. Nella discussione consiliare è stata portato all’attenzione dell’aula il parere del Professor Guzzetta, Giurista e professore ordinario di Istituzioni di diritto pubblico presso il Dipartimento di Diritto Pubblico dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata.
Il parere del Giurista
Il ruolo del Casino di Saint-Vincent
Guzzetta nel suo parere compie alcune valutazioni fondamentali:
> La prima attiene allo specialissimo ruolo svolto dall’attività del Casinò di Saint-Vincent nell’ambito delle vicende dell’autonomia valdostana, sia sotto il profilo della realizzazione dell’interesse pubblico prioritario dello sviluppo economico, turistico ed occupazionale della Valle d’Aosta (art. 3 l.r. 36/2001), sia quale strumento per il procacciamento di entrate pubbliche al di fuori degli ordinari meccanismi impositivi previsti dalla legislazione generale.
Appare cioè evidente che il settore di policy relativo al destino del Casinò, non costituisca un ambito secondario dell’attività regionale, ma rilevi con riferimento alla politica generale della Regione.
> La seconda considerazione attiene alla circostanza che, quanto alla modalità degli interventi relativi alla disciplina della Casa da gioco, appare evidente la fungibilità degli strumenti utilizzati per operare identiche o analoghe tipologie di interventi. Basti ad esempio considerare che, a fronte della previsione di cui all’art. 1, comma 2 l.r. 36/2001, secondo cui lo statuto della Casinò de la Vallée s.p.a. e ogni successiva modificazione sono approvati con deliberazione del Consiglio regionale, la l.r. 8/2019 provvede ad operare direttamente una modifica del medesimo statuto.
> Sotto altro profilo ancor più rilevante, in considerazione dell’oggetto della Deliberazione che avrebbe fondato l’odierna responsabilità amministrativa dei Consiglieri, si deve costatare come operazioni di aumento del capitale sociale (e di intervento sull’assetto finanziario della Casa da gioco, si pensi da ultimo alla l.r. 8/2019) siano state disposte sia, appunto, mediante la Delibera considerata, ma anche in forza di atti legislativi, come nel caso dell’art. 2 della l.r. 49/2009.
Il Conflitto di attribuzione
Infine, nelle conclusioni, il Giurista evidenzia come “Si deve ritenere che la deliberazione oggetto del presente parere sia stata assunta dai consiglieri regionali nell’ambito di un’attività consiliare volta ad adempiere scelte strategiche e di indirizzo politico per la cura di interessi rilevanti della collettività rappresentata”. Il voto espresso nel 2014, è per il Professor Guzzetta da considerare “in una ragionevole applicazione dei principi posti dalla giurisprudenza costituzionale, coperto dalla garanzia di cui all’art. 24 dello Statuto della Regione Autonoma Valle d’Aosta e che pertanto la Corte dei Conti, nel giudizio de quo, abbia agito in carenza assoluta di potere ledendo le attribuzioni costituzionali della Regione che, ai termini dell’art. 134 della Costituzione, possono essere tutelate nella forma del conflitto di attribuzione tra Regione e Stato”.
Esiste quindi un conflitto di attribuzione?
“Serve il giudizio di un arbitro, che è la Corte Costituzionale, che deve fare chiarezza su questi aspetti” ha evidenziato il Presidente Erik Lavevaz. “Se non fosse fatta chiarezza, le conseguenze sarebbero quelle di andare verso una legiferazione più spinta, rendendo meno fluida l’azione amministrativa della Regione”
Viviamo un rinnovato centralismo
“Questa è una sentenza – specifica il Presidente Lavevaz – che si colloca in un momento particolare nei rapporti tra Stato e Regioni: viviamo un rinnovato centralismo, sul quale anche la Conferenza delle Regioni ha preso una posizione netta. Un centralismo che è mal digerito ancor di più dalle Regioni a Statuto speciale, perché suona come una minaccia contro le prerogative statutarie. Se non troveremo le risposte che cerchiamo per definire più chiaramente i limiti delle responsabilità dei Consiglieri, sarà più difficile assumere delle decisioni. Nelle realtà più piccole, le questioni economiche sono squilibrate rispetto ad altre realtà, quindi le scelte di natura economica e contabile sono più complesse: dobbiamo chiudere le scuole di montagna perché non hanno un rapporto costo/beneficio?”
Per questi motivi la mozione, votata da 22 consiglieri, impegna il Presidente della Regione a trasmettere la risoluzione del Consiglio Valle e la sentenza n. 350 del 2021 della Sezione terza giurisdizionale centrale della Corte dei conti (che ha censurato la delibera di Consiglio regionale n. 823/XIV del 23 ottobre 2014 attinente, tra l’altro, alla ricapitalizzazione della Casinò de la Vallée Spa) alle massime autorità dello Stato, alla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e alla Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative regionali investendole di questo problema. Un problema che riguarda tutti e non i singoli.
Tra populismo e incoerenza
La convocazione del consiglio straordinario e i giorni che hanno seguito i lavori dell’assemblea consiliare sono stati caratterizzati da comunicati stampa e discussioni sui canali social. Discussioni finalizzate a denigrare un’azione che nulla voleva se non interrogarsi su quali siano ad oggi i limiti dell’attività consigliare. Una domanda però sorge spontanea: queste discussioni nascono davvero con l’obiettivo di lavorare per il bene della collettività valdostana o sono solo messaggi populistici finalizzati a un consenso elettorale? La risposta nell’immagine qui sotto.

Bisogna infine ricordare che Donzel, allora Assessore all’Industria, coerentemente con la posizione difensiva riportata nella sentenza della corte dei conti, aveva votato la delibera n°1856 del 2015 che richiamava e integrava tutte le operazioni di finanziamento e di ricapitalizzazione della Casinò spa. Con questo voto Donzel legittimò tutte le operazioni precedenti a prescindere dalla sentenza della Corte dei Conti.
A voi le conclusioni…
Il Gruppo consiliare dell’Union Valdôtaine