Nella seduta del 2 novembre 2022, il Consiglio Valle ha approvato all’unanimità il disegno di legge che contiene disposizioni in materia di attività della Regione nell’ambito delle politiche promosse dall’Unione europea e dei rapporti internazionali, a modifica della normativa regionale n. 8/2006.
Il provvedimento, depositato dalla Giunta il 6 luglio, è stato esaminato dalle Commissioni prima e seconda che hanno prodotto un nuovo testo a seguito degli emendamenti presentati dall’Assessore agli affari europei, anche di concerto con il Presidente del Consiglio.
Il Consigliere dell’Union Valdôtaine Roberto Rosaire ha illustrato all’Aula il disegno di legge: «Con la legge regionale n. 8/2006, la Regione aveva sancito le norme le norme in materia di attività internazionali, regolamentando le modalità di partecipazione della Valle d’Aosta alla formazione e all’attuazione delle normative e delle politiche dell’Unione europea. Oggi, a distanza di 16 anni, si impone l’esigenza di adeguarla al mutato contesto eurounitario e statale nonché al piano di programmazione del Fondo europeo di sviluppo regionale e del Fondo sociale europeo 2021-2027. Le maggiori risorse messe a disposizione dall’UE nel piano pluriennale 2021-2027 e dallo strumento straordinario per la ripresa Next Generation EU finalizzate ad affrontare le conseguenze socio-economiche della pandemia evidenziano l’urgenza di definire il ruolo e la funzione svolti dalle strutture coinvolte nella gestione dei fondi europei.»
«Inoltre, il testo – ha proseguito Rosaire – ridisciplina lo svolgimento della sessione europea del Consiglio Valle in modo da incoraggiare il dibattito sulle tematiche più rilevanti, prevedendo altresì che l’Assemblea si debba riunire, una prima volta entro sei mesi dall’inizio della Legislatura, per approvare un atto pluriennale di indirizzo, assicurando il raccordo con il documento strategico regionale che viene introdotto quale strumento di programmazione quadro regionale. È poi istituito il Centro di informazione al cittadino sulle istituzioni, le politiche e le attività dell’Unione europea, che propone la propria candidatura per la selezione degli Europe Direct presenti sul territorio nazionale. Sono altresì disciplinate le funzioni dell’Ufficio di rappresentanza a Bruxelles in una logica di valorizzazione del ruolo dell’Ufficio, con una particolare attenzione alla promozione di tirocini formativi e di orientamento. Viene regolamentato il ruolo della Regione nel quadro della Cooperazione territoriale europea per valorizzare le opportunità derivanti dalla sua posizione geografica, concorrendo all’integrazione sociale e culturale con le regioni dell’arco alpino. Infine, per valorizzare l’esperienza professionale maturata dal personale assunto con contratti a tempo determinato nell’ambito dei Programmi FESR e FSE e dei Progetti di cooperazione territoriale europea, si prevede una riserva di posti, nel limite del 40%, nei bandi di concorso per il reclutamento di personale a tempo indeterminato.»